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giovedì 4 luglio 2013

LADAKH - India




Il Ladakh è anche chiamato il “Piccolo Tibet”. E’ la terra degli alti passi himalayani.
Ciò che colpisce ad un primo impatto visivo è il forte contrasto tra le aspre e brulle montagne e le verdissime oasi del fondo valle.  Ma non sono da meno i grandi fiumi che si insinuano tra le rocce, le dune del deserto di alta quota, i monasteri buddisti arroccati nei luoghi più impervi.
Il luogo più incredibile di questo viaggio è stato sicuramente il lago Pangong-Tso.  Si trova al confine tra India e Cina, la maggior parte della sua superficie è in territorio tibetano ed è situato ad una altezza di 4.350 m. L’incredibile bellezza di questo lago consiste nelle sue acque cristalline che vanno dal verde al blu cobalto e dall’immenso anfiteatro di montagne che lo circonda.
Lungo le strade verso i monasteri s’incontrano spesso persone segnate dal sole e dal tempo ma sempre cordiali e sorridenti. Davvero molti sono monasteri:
il monastero di Chemrey, su di una ripida collina; il gigantesco Buddha del futuro alto ben 14 metri del monastero di Likir:  rappresenta il Buddha del futuro o della compassione; il monastero di Lamayuru con i monaci in preghiera e i piccoli monaci giocosamente danzanti nei cortili polverosi.
Infine, il festival di Hemis. Si svolge sull’ampio cortile dell’omonimo monastero. Ogni dodici anni viene esposto un enorme dipinto su tela o “thangka” raffigurante l’immagine del fondatore del monastero stesso. Durante il festival, che dura due giorni, è tutto un succedersi di danze e musiche tradizionali che lo rendono uno dei più interessanti e mistici festival buddisti. Alla fine della lunga cerimonia il thangka viene ricoperto e sarà esposto nuovamente dopo 12 anni.

Alla prossima




Stupa di Shanti. E’ situato sul promontorio di Changspa, nei pressi del capoluogo Leh. E’ stato costruito nel 1985 da un’organizzazione giapponese per commemorare i 2500 anni del Buddismo e per promuovere la pace nel mondo.
E’ particolarmente affascinante quando alla sera, illuminato, sembra sospeso nel vuoto.


Vallata sottostante la strada verso il passo Chang La. Forte contrasto tra il fondovalle coltivato e le brulle pareti delle montagne.


Strada verso il passo Chang La (5360 m slm). Durante la notte erano caduti 20 cm di neve (mese di luglio) creando dei seri problemi al nostro viaggio verso il lago Pangong Tso. 


Rive del lago Pangong Tso a 4350 m slm. Questo lago si trova al confine tra India e Cina, la maggior parte della sua superficie è in territorio tibetano. E’ un lago di acqua salata ed è quasi privo di vita acquatica, fanno eccezione alcuni piccoli crostacei.


Rive del lago Pangong Tso. A questa altitudine l’aria è  limpidissima e quasi costantemente soffia un forte vento che sposta velocemente le nuvole con il risultato che la luce e le ombre cambiano in continuazione creando un paesaggio fantastico.


Montagne circostanti il lago Pangong Tso. 


Montagne circostanti il lago Pangong Tso. 


Montagne circostanti il lago Pangong Tso. 


Montagne circostanti il lago Pangong Tso. 


Montagne circostanti il lago Pangong Tso. 


Lago Pangong Tso. La bellezza di questo lago consiste nelle sue acque cristalline che vanno dal verde al blu cobalto e dall’immenso anfiteatro di montagne che lo circonda.


Luogo sacro buddista sulle rive del lago Pangong Tso.








Il monastero di Lamayuru con i piccoli monaci giocosamente danzanti nei cortili polverosi.


Monaci durante una cerimonia religiosa al monastero di Hemis


Valle dell’Indo nei pressi di Leh, verso il tramonto. Luce radente ma ancora molto forte, ombre nette, quasi lunari.


Monastero di Chemrey, sulla cima di una piccola ma ripida collina, a 3817 slm, a circa 40 km da Leh e fondato nel 1664 in memoria di un re locale.


Buddha Maitreya, monastero di Likir:  rappresenta il Budda del futuro o della compassione. E’ alto ben 14 metri. All’interno del monastero si trova l’originale, molto più piccolo, ricoperto di lamine d’oro.

Monastero di Hemis. Il festival si svolge sull’ampio cortile dell’omonimo monastero. Ogni dodici anni viene esposto un enorme dipinto su tela o “tanka” raffigurante l’immagine del fondatore del monastero stesso. Durante il festival, che dura due giorni, è tutto un succedersi di danze e musiche tradizionali che lo rendono uno dei più interessanti e mistici festival buddisti. Alla fine della lunga cerimonia il tanka viene ricoperto e sarà esposto nuovamente dopo 12 anni.





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