Il Ladakh è anche chiamato il “Piccolo Tibet”. E’ la terra
degli alti passi himalayani.
Ciò che colpisce ad un primo impatto visivo è il forte
contrasto tra le aspre e brulle montagne e le verdissime oasi del fondo
valle. Ma non sono da meno i grandi
fiumi che si insinuano tra le rocce, le dune del deserto di alta quota, i
monasteri buddisti arroccati nei luoghi più impervi.
Il luogo più incredibile di questo viaggio è stato
sicuramente il lago Pangong-Tso.
Si trova al confine tra India e Cina, la maggior parte della sua
superficie è in territorio tibetano ed è situato ad una altezza di 4.350 m.
L’incredibile bellezza di questo lago consiste nelle sue acque cristalline che
vanno dal verde al blu cobalto e dall’immenso anfiteatro di montagne che lo
circonda.
Lungo le strade verso i monasteri s’incontrano spesso
persone segnate dal sole e dal tempo ma sempre cordiali e sorridenti. Davvero
molti sono monasteri:
il monastero di Chemrey, su di una ripida collina; il
gigantesco Buddha del futuro alto ben 14 metri del monastero di Likir: rappresenta il Buddha del futuro o
della compassione; il monastero di Lamayuru con i monaci in preghiera e i
piccoli monaci giocosamente danzanti nei cortili polverosi.
Infine, il festival di Hemis. Si svolge sull’ampio cortile dell’omonimo
monastero. Ogni dodici anni viene esposto un enorme dipinto su tela o “thangka”
raffigurante l’immagine del fondatore del monastero stesso. Durante il
festival, che dura due giorni, è tutto un succedersi di danze e musiche
tradizionali che lo rendono uno dei più interessanti e mistici festival
buddisti. Alla fine della lunga cerimonia il thangka viene ricoperto e sarà
esposto nuovamente dopo 12 anni.
Alla prossima
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Stupa
di Shanti. E’ situato sul promontorio di Changspa, nei pressi del capoluogo
Leh. E’ stato costruito nel 1985 da un’organizzazione giapponese per
commemorare i 2500 anni del Buddismo e per promuovere la pace nel mondo.
E’
particolarmente affascinante quando alla sera, illuminato, sembra sospeso nel
vuoto.
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Vallata
sottostante la strada verso il passo Chang La. Forte contrasto tra il
fondovalle coltivato e le brulle pareti delle montagne.
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Strada
verso il passo Chang La (5360 m slm). Durante la notte erano caduti 20 cm di
neve (mese di luglio) creando dei seri problemi al nostro viaggio verso il lago
Pangong Tso.
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Rive
del lago Pangong Tso a 4350 m slm. Questo lago si trova al confine tra India e
Cina, la maggior parte della sua superficie è in territorio tibetano. E’ un lago
di acqua salata ed è quasi privo di vita acquatica, fanno eccezione alcuni
piccoli crostacei.
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Rive
del lago Pangong Tso. A questa altitudine l’aria è limpidissima e quasi costantemente soffia un forte vento che
sposta velocemente le nuvole con il risultato che la luce e le ombre cambiano
in continuazione creando un paesaggio fantastico.
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Montagne
circostanti il lago Pangong Tso.
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Montagne
circostanti il lago Pangong Tso.
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Montagne
circostanti il lago Pangong Tso.
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Montagne
circostanti il lago Pangong Tso.
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Montagne
circostanti il lago Pangong Tso.
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Lago
Pangong Tso. La bellezza di questo lago consiste nelle sue acque cristalline
che vanno dal verde al blu cobalto e dall’immenso anfiteatro di montagne che lo
circonda.
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Luogo
sacro buddista sulle rive del lago Pangong Tso.
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Il monastero di Lamayuru con i
piccoli monaci giocosamente danzanti nei cortili polverosi.
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Monaci durante una cerimonia religiosa al monastero di Hemis |
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Valle
dell’Indo nei pressi di Leh, verso il tramonto. Luce radente ma ancora molto
forte, ombre nette, quasi lunari.
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Monastero
di Chemrey, sulla cima di una piccola ma ripida collina, a 3817 slm, a circa 40
km da Leh e fondato nel 1664 in memoria di un re locale.
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Buddha
Maitreya, monastero di Likir:
rappresenta il Budda del futuro o della compassione. E’ alto ben 14
metri. All’interno del monastero si trova l’originale, molto più piccolo, ricoperto
di lamine d’oro.
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Monastero di Hemis. Il festival si
svolge sull’ampio cortile dell’omonimo monastero. Ogni dodici anni viene
esposto un enorme dipinto su tela o “tanka” raffigurante l’immagine del
fondatore del monastero stesso. Durante il festival, che dura due giorni, è
tutto un succedersi di danze e musiche tradizionali che lo rendono uno dei più
interessanti e mistici festival buddisti. Alla fine della lunga cerimonia il
tanka viene ricoperto e sarà esposto nuovamente dopo 12 anni.
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